Percorrendo un lungo rettilineo che dalla città di Asiago porta verso la pianura, ad un certo punto si incontra una vecchia, anzi, antica trattoria, la Fontanella, che ha una lunga storia da raccontare.
Era il 3 gennaio 1918, in questa trattoria si riunirono tre generali, il Generale Gaetano Zoppi, comandante delle truppe dell’Altopiano, il comandante del XXII Corpo d’Armata Generale Arcangelo Scotti ed il Generale Carlo Sanna, Comandante della 33ma Divisione, di cui facevano parte la Brigata Sassari, un reggimento della Brigata Reggio, un Battaglione della Brigata Liguria, il quinto reggimento Bersaglieri e alcuni reparti di arditi. Discutevano di una prima ipotesi di azione offensiva per la riconquista dei tre monti, il Valbella, il Col del Rosso e il Col d’Echele, dopo la terribile disfatta di Caporetto, pranzando in questa piccola trattoria.
Finalmente le guerre sono finite e la Fontanella è ancora lì, al suo posto. Dopo una lunga gestione dello storico Ernesto, un anno fa due bravi giovani appassionati, Vania e Francesco, moglie e marito, tutti e due valenti cuochi, decidono di unire le forze ed iniziare una nuova avventura in questa affascinante trattoria.
Eccomi seduto con i gomiti appoggiati sul tavolino di legno di faggio, le mani che sorreggono il mento, e il pensiero corre alla prima scena del bellissimo film “I Recuperanti”, girato sull’Altopiano dal grande regista Ermanno Olmi.
Gianni, un giovane altopianese, finita la Seconda Guerra Mondiale, faceva rientro a casa. Finalmente, dopo aver camminato per giorni e giorni, ai suoi occhi appariva il suo Altopiano. Era stanco, la sera scendeva, la pioggia battente non lo infastidiva, era abituato. Si fermò davanti ad una osteria. Dall’interno proveniva una musichetta. Entrò e il gestore, vedendolo inzuppato d’acqua, pensò subito di offrirgli un buon bicchiere di vino rosso. Quell’osteria era proprio la Fontanella.
Assorto da questi pensieri non mi accorsi che Piero, il papà di Vania, mi aveva servito un bicchiere di vino, con un paio di fette di buona Sopressa, un salume tipico vicentino.
Dalla cucina il profumo accattivante si faceva sentire sempre più invitante. Vania e Francesco sono giovani, ma sono veri professionisti, e hanno già una grande esperienza. I loro piatti, uno più buono dell’altro, sono curati in ogni dettaglio, dalle materie prime di qualità, con i prodotti locali e di stagione, alla cottura perfetta. Le sale da pranzo di questa affascinante secolare trattoria, grazie al buon gusto di Vania e Francesco, sono molto accoglienti. Le stufe a legna sono pronte per donare il giusto tepore agli ospiti golosi durante l’inverno.
Ma andiamo in cucina
Buonissima la pasta fatta in casa: bigoli, tagliolini, pappardelle, tagliatelle, che in stagione vengono condite con funghi porcini appena colti. Buona la lasagna farcita con salsiccia, funghi e formaggio Grün Alpe Fresco e sono insuperabili gli gnocchi con Tosela, storico formaggio del Caseificio Pennar di Asiago, conditi con burro fuso e carne secca. Ottime le carni alla brace, come il galletto, o la tagliata di cervo e tante altre. Morbidissimo il gulasch servito su un letto di polenta appena fatta e per finite i dessert con semifreddi e torte fatte in casa.
Questo è solo un piccolo esempio della bravura di Vania e Francesco e della loro passione. Vale la pena un viaggio!
Per Cacio & Pepe Magazine Vania e Francesco hanno preparato due ricette
con il formaggio del territorio, prodotto con il latte delle malghe della filiera pascolo Grun Alpe Pennar, buonissime e semplici da fare in casa:
Gnocchi con spugnole su letto di spinaci e con formaggio Grün Alpe Stagionato
Soufflé al formaggio Grün Alpe Fresco e asparagi bianchi
Trattoria Fontanella
Lusiana Conco (VI) Veneto