STRADE STRETTE, CURVE INFINITE, TORRENTI IMPETUOSI, VECCHIE GALLERIE, ROCCE A STRAPIOMBO
E si sale, ad ogni tornante la speranza che sia l’ultimo. All’improvviso la luce si fa più forte, la valle si apre, austere montagne ti accolgono, pascoli infiniti, fischi di marmotte, cascate d’acqua. Le case ancora lì, da sempre, terra contadina, terra dei Catari.
SIAMO A CASTELMAGNO, NELLE ALPI CUNEESI, 1800 m s.l.m
un imponente Santuario domina il paese, un po’ più sotto, il regno di Giorgio Amedeo e di suo figlio Andrea. Un cartello indica il nome della loro Azienda Agricola, La Meiro. Giorgio, laureato in ingegneria, una carriera da manager in importanti società, il mondo lo ha girato e rigirato. Andrea, funzionario di Banca a Cuneo. Un bel giorno, saliti a Castelmagno nella loro vecchia casa, si guardarono negli occhi, e senza proferire parola, decisero di lasciare tutto e trasferirsi in montagna. Restaurarono la casa, costruirono una stalla, comprarono vacche di ottima razza, ed iniziarono a produrre il Formaggio Castelmagno, il Re di queste vallate. Piano piano acquistarono i pascoli dove far pascolare le loro vacche oltre i 2000 metri, soltanto durante i mesi estivi. Il più era fatto, ma non contenti, ricavarono una grande cantina dove far stagionare i loro formaggi.
DOPO POCHI ANNI DECISERO DI ALLESTIRE TRE CAMERE PER GLI OSPITI, E UN RISTORANTE PER CONFORTARE L’ANIMA E IL PALATO.
Un’operazione non di pochi sacrifici, ma loro non si sono fermati davanti a niente, credendo nella qualità del loro Castelmagno, che nelle loro cantine stagiona per lungo tempo, anche oltre i quattro anni. Questo lungo tempo, a temperatura e umidità controllate, permette, all’interno del formaggio, il formarsi di nobili muffe. Così nasce un grande formaggio da meditazione, dal sapore dolce, intenso, ottimo anche accompagnato da uno straordinario Genepy che Andrea produce in alpeggio.
UN VERO MIRACOLO DI CULTURA CONTADINA, UN RISTORANTE ALLE PROPRIE ORIGINI, UN SALVAGUARDARE UN TERRITORIO PREZIOSO, CHE SENZA DI LORO AVREBBE SUBITO IL COMPLETO ABBANDONO.
Bravi!!!
ESTRATTI DAL DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DEL CONSORZIO DOP
- Il formaggio “Castelmagno” è ottenuto da latte di vacca crudo. Le mungiture devono essere fino ad un massimo di quattro mungiture consecutive con eventuali aggiunte di latte ovino e/o caprino in percentuale da un minimo del 5 % ad un massima del 20%.
- Il bestiame bovino deve essere riconducibile ai tipi genetici Barà Pustertaler, Bruna, Pezzata Rossa d’Oropa, Pezzata Rossa, Montbeliard, Grigio Alpina, Piemontese, Valdostana e loro incroci.
- Il formaggio DOP “Castelmagno” presenta una forma cilindrica a facce piane del diametro di 15-25cm. Lo scalzo è di 12-20 cm. Il peso di una forma varia dai 2 ai 7 kg. Le caratteristiche del formaggio DOP sono riferite al periodo minimo di stagionatura (60 giorni).
- Il formaggio “Castelmagno” deve essere prodotto e stagionato nel territorio amministrativo dei seguenti comuni siti in provincia di Cuneo: Castelmagno, Pradleves, Monterosso Grana, da cui dovrà provenire anche il latte destinato alla trasformazione.
- Il formaggio “Castelmagno” essendo prodotto tutto al di sopra dei 600 m. s.l.m. reca in etichetta la dicitura “prodotto della montagna”; quando la produzione del latte e la caseificazione avvengono al di sopra dei 1000 metri s.l.m., il formaggio DOP anziché la dicitura “prodotto della montagna” recherà in etichetta la dicitura “di alpeggio”.
- Nel caso di formaggio “Castelmagno” prodotto della montagna, la scritta della sventolina sarà in campo colore blu. Per il formaggio “Castelmagno” d’Alpeggio la sventolina porterà la menzione “DI ALPEGGIO” sulle quattro eliche che la compongono; la scritta “CASTELMAGNO” sarà in campo colore verde muschio e i caratteri della scritta “DI ALPEGGIO”
La Meiro Terre di Castelmagno
Località Chiappi
Castelmagno /CN
+39 338 6261222